La penna più bella che non c’è …
“ma la penna più bella per lei qual’è?”
Davanti a questa domanda rimango senza parole, resto sorpreso e rispondo che non lo so.
Forse la penna più bella ha i colori, le forme e scrive come piace a me in questo dato momento.
E’ la mia penna del cuore, perché mi dà le emozioni che ora vado cercando.
Parlando con la gente, ho notato che alcuni preferiscono le penna “pesante”, perché sinonimo di penna preziosa o perché il peso stesso aiuta la scrittura, non richiedono una particolare pressione sul pennino.
Altri la preferiscono “leggera”, bisognosa di una mano fidata e sapiente che le doni sostanza ed equilibrio, quasi fosse una scarna poesia, che obbliga a pensare per capirne l’essenza.
Alcune persone preferiscono il pennino rigido, del tutto filiforme, o calligrafico, del tutto mosso; altre lo vogliono “smooth”, flessibile come una piuma, che senta il ritmo della mano e dipinga le parole. Alcuni preferiscono la penna “grossa”, simbolo di potere, ma anche generosa e ricca d’inchiostro, mentre altri la vogliono piccola e “paciosa”, perché sta meglio nel taschino.
C’è chi la vuole colorata e chi invece rigorosamente nera.
Chi la preferisce antica, ricca di storia e chi la vuole nuovo, che la storia deve ancora scriverla.
C’è chi la cerca gialla e chi non ha ancora trovato il giusto equilibrio tra il colore e la forma.
Forse non esiste la penna più bella!
Sarebbe come dire che un produttore è stato molto in gamba e gli altri sono stati fermi a guardare. Impossibile!
La breve storia della stilografica moderna, iniziata nel 1883, dimostra che la penna si è evoluta, o meglio ancora, è stata generata, dall’epoca stessa a cui apparteneva, grazie alle conoscenze tecnologiche e alle capacitò tecniche di quel preciso periodo storico.
Nata come indispensabile strumento di scrittura oggi è anche un oggetto prezioso, da coccolarsi nelle pause riflessive. Il più delle volte é un gioiello, uno dei pochi, che un uomo può indossare senza fare scalpore.
Chi ama le penne oggi è fortunato, perché esistono tali e tanti modelli che chiunque può trovare la sua penna “più bella”. Anch’io ho le mie preferite, che porto sempre con me e che uso di più. Altre le custodisco nuove di fabbrica (quelle di recente produzione) o pulite e restaurate (quelle antiche) e l’unica cosa che hanno di mio sono le tante impronte lasciate quando le prendo tra le dite per ammirarle. Solo una forte lente d’ingrandimento potrebbe svelare queste piccole ombre.
Mmm … Forse, se guardassi attentamente troverei anche quelle di mio figlio!
Buon per lui, ha sicuramente in me e in loro, uno stimolo per continuare a cercare, almeno me lo auguro. Chissà se lui troverà mai la “penna più bella”?
io intanto continuo a cercarla …..
Maurizio Abrami