A proposito di penne Stilografiche
Spesso, in negozio, mi fanno questa domanda: “ma si vendono ancora le stilografiche?”
Come a dire che la stilografica, strumento ormai sorpassato dalle nuove tecnologie, è diventata obsoleta e inutile.
La mia risposta parte sempre da questa osservazione: la penna stilografica, da quando è nata, si é sempre rivolta ad una elite di consumatore a causa della sua stessa natura. Difficile da realizzare ( ci son voluti 6mila anni per realizzarla: il primo brevetto funzionante è del 1883), è quindi costosa per i mezzi, i materiali e le competenze necessarie a farne uno strumento utilizzabile quotidianamente.
Quando nasce, alla fine del 1800, la stilografica può essere acquistata solo da persone che hanno una buona disponibilità economica e che, molto facilmente, sono colte e ben organizzate nella scala sociale. Da sempre quindi, ma non solo per queste regioni ovviamente, la Stilografica (so che é una ripetizione ma mi piace talmente il suono di questa parola che non mi stancherei mai di pronunciarla) vive questo mondo e ben per questo, a ragione, ancor oggi, viene considerata un regalo importante e colto. Un regalo che nobilita non solo chi la riceve ma anche chi ha saputo sceglierla. Ancora di più, oserei dire, oggi che sceglierla è sempre più difficile, distratti come siamo da tante lucine attraenti e insinuanti. La Stilografica ha valore in se! Un valore intrinseco, legato alla sua manifattura, alla sua unicità, (spesso uno dei pochi esemplari prodotti), alla sua bellezza, al suo modo semplice ed educato di insegnare le buone maniere. La Stilografica bisogna saperla usare. Lei non si da a tutti con lo stesso entusiasmo e disponibilità di trasmettere emozioni.
Bisogna saperla usare,capire, assecondare. Acquistarla o riceverla in dono é solo il primo passo. Poi ci sarà un lungo corteggiamento dove la mano saprà aspettare e agire per capirne l’inclinazione e la sua intima capacità di scrivere in modo speciale. Quel modo speciale che solo una stilografica ben guidata sa.
Solo dopo arriverà il vero amore. Dopo che l’incontro tra l’essere umano e la stilografica sarà diventato uno strumento del pensiero profondamente legato all’anima allora, solo allora, quella penna sarà tua. E lo sarà per sempre; irrimediabilmente. Sara i tuoi ricordi; sarà la tua storia. Ricorderà con te tutto quello che avrete scritto.
Piccoli segni, come strade percorse, la solcheranno come le rughe avranno disegnato la tua faccia e il tuo sguardo.
Invecchierete insieme ma lei sarà piu forte: ti sopravviverà. Diventerà un testimone che racconterà di te alle generazioni future: figli, nipoti e pronipoti. La sua forza sta nell’essere quasi immortale, se trattata bene. E in famiglia sarà un bene prezioso da conservare sempre perchè le cose che valgono non si buttano mai.
Ecco, quando ho tempo e se l’interlocutore merita, rispondo questo.
Spero sia uno spunto di riflessione anche per chi leggerà queste poche righe.
Maurizio Abrami