Il mondo di Lazzaroni
Qui ci sono proprio tutti, riposano allineati in luminose vetrine. Dai più economici a quelli preziosi come gioielli, ma chi scrive per davvero guarda al di là di certi dettagli. Cerca l’amore che racchiudono, vi scorge la persona che li ha pensati, li ha costruiti. Ne avverte i respiri, il sogno, il soffio di vita che li ha generati. Carezza così gli oggetti, li prova, li riscalda, li ammira. Sa bene che è un regalo molto personale una stilografica, che è un legame nel tempo, fra anime che non potranno perdersi.
Una stilografica col suo inchiostro che fluisce come energia vitale, parla di noi per sempre, sussurra di noi mentre parla agli altri, distribuendo in un gioco di echi, di suoni e di attese, di raffinati caricamenti di inchiostro, la nostra sensibilità.
Maurizio Abrami ripara ogni cosa e da collezionista di oggetti d’epoca, invita a provare nuove sensazioni, a valutare nuovi suoni, un diverso sfiorare la carta. Come in tutti i campi dell’arte, perché l’artigianato della scrittura vola a livelli d’arte, sottolinea il valore, fornisce quotazioni.
Il difficile semmai è per noi, al di qua dei vetri, nella strada. Come quando si vuol entrare in un antico santuario, in un luogo dello spirito, bisogna compiere il primo passo, spingere il portone innanzi a noi. Poi si apre tutto un mondo nuovo e le emozioni come un gas ci invadono l’anima.
Sappiamo bene che dimenticheremo quella stretta al cuore, quell’intrufolarci in un luogo che crediamo non possa appartenere assolutamente alla nostra vita.
Scopriremo invece di essere ritornati a casa, che ogni attimo di felicità è nel condividere. In una forma di innocenza dell’anima.